Estero Semplicemente RIHM Compie 70 anni il compositore che ha contestato il dogmatismo dell’avanguardia nel nome dell’espressivitàà. Dopo una lunga malattia dirige l’Accademia di musica contemporanea del Festival di Lucerna ideata da Boulez DI GIANLUIGI MATTIETTI Wolfgang Rihm ha compiuto 70 anni. E molte istituzioni mu- sicali hanno celebra- to quest’anno il suo compleanno, per esempio Musica Viva di Monaco che gli ha dedicato quattro concerti alla Herkulessaal con l’esecuzione di di- versi suoi capolavori vocali, came- ristici sinfonici, compresa la Missa Brevis e la prima di Terzinen an den Tod, per baritono e pianoforte. Nato a Karlsruhe nel 1952, Rihm èè stato un compositore precoce, ha scritto i suoi primi pezzi per pianoforte a 11 anni e il suo primo quartetto per archi a 14. Impostosi giàà negli anni Settanta all’attenzione internazionale come l’esponente di punta della Neue Einfachkeit, movimento che nasceva allora come reazione al dogmatismo della Neue Musik, Rihm ha inteso l’i- deale della nuova semplicitàà come la ricerca di un impulso vitale nella mu- sica, basato sul suo potenziale espres- sivo. Per questo nel suo linguaggio entrano in gioco processi formali vo- lutamente instabili, che creano un’e- spressione a metàà tra severitàà ed esal- 26 In alto, una lezione di Wolfgang Rihm alla Accademia di musica contemporanea del Festival di Lucerna. Nell’altra pagina, in compagnia di Pierre Boulez tazione, tra austeritàà e sensualitàà, una dimensione sonora “impenetrabile, chiara, confusa e appassionata, precisa e stupefatta come èè anche l’esistenza umana”. Il risultato in realtàà èè una musica tutt’altro che “semplice” (“Non c’èè musica senza emozione, ma nemmeno emozione senza complessitàà”), che abbraccia zone stilistiche eterogenee, con una vasta gamma di espressioni, e che nasce da un rapporto diretto, quasi fifisico con la materia sonora. Tutto nasce dai suoi primi studi musicali, nella sua cittàà natale, sotto la guida di Eugen Werner Velte, Wolfgang Fortner, Humphrey Searle, e sotto l’inflfluenza della poetica mu- sicale della Seconda Scuola Viennese, e poi dall’incontro con Karlheinz Stockhausen a Colonia, che ha lasciato un profondo segno sull’evoluzione del suo linguaggio musi- cale. E un messaggio: Caro Wolfgang Rihm segui la tua voce interiore! Cordiali saluti, Stockhausen “Karlheinz Stockhausen me lo ha scritto con un penna- rello verde sul retro di un programma di un concerto a Palermo. Credo che fosse il 1972 o il 1973... Per anni ho avuto questo ‘mantra’ - perchéé cosìì era per me - appeso alla parete dietro la mia scrivania. Oggi il documento èè conservato presso la Fondazione Paul Sacher di Basilea. Stockhausen mi ha mostrato la strada per capire come l’intuizione e le scelte individuali siano le basi del lavo- ro creativo. La responsabilitàà non puòò essere delegata a sistemi e mode. Tutto, nella creazione artistica, èè sotto la Ph Stefan Deuber