Ribalta FOCUS Puccini uomo d’oggi Il Festival di Torre del Lago proietta quattro opere del genius loci verso la musica del ‘900 (Rihm e Maderna). E quattro giovani compositori di oggi celebrano Pasolini “Io vado sempre qui davanti con la barca a cacciare i beccaccini... Ma una vol- ta vorrei ascoltare una mia opera all’aperto”. Cosìì Giacomo Puccini scriveva a Giovacchino Forzano, il librettista di Gianni Schicchi e Suor Angelica. Il composi- tore morìì poco dopo, ma Forzano, aiutato da Pietro Mascagni, cercòò di dar corpo a quel de- siderio. Nacque cosìì, nel 1930, il primo Festival dedicato a Puccini. Il debutto av- venne in un teatro provvisorio, con il palcoscenico costruito su palafifitte infifisse sul fondo del lago di Massa- ciuccoli, proprio di fronte alla villa (da poco restaurata) in cui Puccini passòò 21 anni. Il Carro di Tespi li- rico rappresentòò La Bohèème con la regia dello stesso Forzano. L’idea di trasformare l’eden pucciniano in uno scenario teatrale naturale nacque sull’onda di questo slancio. Da allo- ra ogni estate riprende vita il Festi- val monografifico italiano piùù vicino, per anno di fondazione, alla morte del suo dedicatario. Il Grande Teatro all’Aperto di Torre del Lago si prepa- ra anche quest’anno a un’immersione pucciniana, non senza le incursioni nel contemporaneo volute dal di- rettore artistico del Festival Giorgio Battistelli. Il 15 luglio si accendono le luci su Madama Butterflfly, che la regista Manu Lalli ha voluto immer- gere nel dibattito ambientale, reso visivamente da un bosco di alberi veri che diventano secchi e aridi nel secondo e terz’atto. Sul podio, alla testa dell’Orchestra e del Coro del Festival Puccini, c’èè Alberto Vero- nesi (Cio-Cio San èè Rachele Stanisci, Vincenzo Costanzo nei panni di Pin- kerton). Tosca, dal 16 luglio al 26 ago- sto, saràà presentata nello storico alle- stimento di Pier Luigi Pizzi, in una Roma di fifine anni ‘30, dove le guar- die papaline vestono divise fasciste (dirige Enrico Calesso, con Svetlana Aksenova nel ruolo del titolo e Ivan Magrìì come Cavaradossi). Turandot, attesa dal 23 luglio al 20 agosto, por- ta invece la fifirma di Daniele Abbado con la direzione musicale di Michele Gamba (Karine Babajanyan la pro- tagonista). “Vedranno i posteri che bijou!”, disse Puccini della Rondine, andata in scena nel 1917 a Montecar- lo e in prima nazionale a Bologna. Per quest’opera di rara rappresenta- zione, ma non certo mi- nore, il Festival ha preso l’allestimento del Mag- gio Musicale fifiorentino di Denis Krief, affifidan- dolo a Robert Trevino (il premio Abbiati Ivan Ayon Rivas nel ruolo di Ruggero). Ma a un Fe- stival guidato da uno dei massimi compositori di oggi non poteva mancare il lato contemporaneo. L’idea prende corpo il 20 luglio con Jakob Lenz di Wolfgang Rihm, che at- traverso la novella di Ge- org Büüchner dàà voce alla travagliata vicenda di uno grandi precursori del romanticismo in etàà classica, ucciso dalla sua schizofrenia (la recita, data unica, saràà il 20 luglio all’Auditorium Caruso, con Marco Angius sul podio e Cesare Scarton alla regia). Il 25 ago- sto, sullo stesso palcoscenico, Tonino Battista dirigeràà Satyricon (regia di Manu Lalli), opera che Bruno Ma- derna trasse nel 1976 dall’omonimo romanzo di Petronio. Il Festival ren- deràà poi omaggio a Pasolini con “La meglio Gioventùù”, due serate di mu- sica inedita che prende il titolo dalla raccolta di poesie che Pasolini pub- blicòò nel 1954 e a cui sono ispirate le quattro nuove composizioni di Mar- cello Filotei, Salvatore Frega, Andrea Manzoli, Roberta Vacca, eseguite in prima assoluta il 2 e 3 agosto sotto la direzione di Fabio Maestri. Il 17 settembre gran fifinale con il concerto dell’Orchestra del Maggio Musicale diretta da Daniele Gatti. L.B. 68° Festival Puccini Torre del Lago Puccini, Viareggio, dal 15 luglio al 17 settembre 22