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Il direttore
di Enrico Girardi
Preferisce il modello berlinese (autonomo rispetto al teatro), ma Barenboim
ritiene che l’importante sia la capacità di passare dal repertorio sinfonico
a quello operistico. Come fanno la Filarmonica della Scala e i Wiener
Philharmoniker. E sul prossimo “Fidelio” anticipa: “Eseguirò la Leonora n. 2”
L’orchestra
REVERSIBILE
D
ue parole con Daniel Barenboim nel momento in
cui si appresta ad arrivare a Milano, dove volge
al termine, dopo dieci anni, la sua collaborazione
con la Scala. Per un bilancio ci sarà tempo. Intan-
to però la città si appresta ad accogliere il ciclone: in due
mesi il musicista inaugurerà la stagione della Orchestra Fi-
larmonica, il 10 novembre; con la stessa orchestra farà un
concerto per la stagione sinfonica del teatro - un program-
ma molto di congedo, con l’ultimo Concerto per pianoforte
di Mozart e l’ultima Sinfonia completa di Mahler - tra una
recita e l’altra della ripresa di Simon Boccanegra proverà il
nuovo spettacolo inaugurale della stagione d’opera, quel
Fidelio di Beethoven che ha diretto spesso e sempre ad al-
tissimo livello. E per non farsi mancare l’amato pianoforte,
il maestro israelo-argentino riproporrà al pubblico anche
le Sonate di Schubert che ha da poco inciso per Deutsche
Grammophon. Quanto altri musicisti fanno in sei, otto,
dieci, dodici mesi, lui lo fa in due. Ma questa è la norma,
non l’eccezione, alla “sua” regola.
Saranno gli ultimi concerti con la Filarmonica del-
la Scala o possiamo dire che ce ne saranno altri?
“Posso dire che non c’è alcun dubbio sulla volontà di
continuare. In questi anni abbiamo costruito un rapporto
sia sul piano musicale sia sul piano umano che sarebbe
un peccato tagliare di netto. Non lo voglio io né credo lo
voglia l’orchestra. Però ora non so dire quando e come.
Nel 2015 apre una nuova Accademia a Berlino di cui sarò
direttore e di cui ho voglia di occuparmi anima e corpo.
E poi ho capito, grazie anche a una chiacchierata che ho
avuto recentemente con uno dei miei figli, che l’attività di
direttore la potrò sostenere ancora per tanto tempo, men-
tre per quella di pianista dovrò fare i conti con gli anni che
passano e con i limiti che l’età impone. Insomma, in altre
parole, sto dicendo che nei prossimi anni vorrei limitare un
ph Karina Schwarz DG
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