ClassicVoice 186 - page 6

inchiesta
IL COSTO DELLE MASSE ARTISTICHE NELLE FONDAZIONI
Orchestra
Coro
Maestri collaboratori
Fondazioni
lirico-
sinfoniche
Numero Costo
complessivo
Costo
medio
Numero Costo
complessivo
Costo
medio
Numero Costo
compless.
Costo
medio
Costi totali
Incidenza
sui costi
di
produz.
Bari
Petruzzelli
48
2.368.745 49.348 34
1.288.776 35.799 6
221.431 36.905 3.878.952 25,8%
Bologna
Comunale
94
5.652.995 60.138 64
3.213.436 50.209 6
432.907 72.151 9.299.338 42,2%
Cagliari
Lirico
86
5.001.744 58.159 72
3.188.409 44.283 11
646.394
58.763
8.836.547 40,4%
Firenze
Opera
97
6.655.000 68.608 84
4.256.000 50.666 11
480.000 43.636 11.391.000 31,3%
Genova
Carlo
Felice
88
n.c.
n.c.
62
n.c.
n.c.
7
n.c.
n.c.
10.143.358 43%
Milano
Scala
128
11.992.000 93.687 105
7.943.000 75.647 25
2.083.000 83.320 22.018.000 19%
Napoli
San Carlo
105
7.278.255 69.316 86
4.751.701 55.252 10
376.141 37.614 12.406.097 31,8%
Palermo
Massimo
109
7.417.889 68.054 72
4.102.024 56.972 7
400.000 57.142 11.919.913 41,4%
Roma
Opera
97
7.621.667 78.573 88
5.948.839 67.600 12
934.264 77.855 14.504.770 22,7%
Torino
Regio
99
6.547.916 66.140 76
4.273.384 56.228 8
604.863 75.607 11.426.163 31,3%
Trieste
Verdi
86
3.751.836* 43.626 60
1.991.460* 33.191 3,5
183.172* 52.335 5.926.468* 28,1%*
Venezia
Fenice
111
n.c.
n.c.
77
n.c.
n.c.
4
n.c.
n.c.
7.836.000* 22,5%*
Verona
Arena
104
6.856.193 65.924 92
4.771.223 51.861 17
921.239 54.190 12.548.655 20,9%
FONTE: i bilanci delle Fondazioni relativi al 2013. N.c. sta per non comunicato. Nei bilanci di alcuni teatri non si distingue fra i costi di
orchestra, coro e maestri collaboratori: il Carlo Felice di Genova e la Fenice di Venezia presentano solo il dato complessivo dei costi artistici
* Al netto dei contributi
I PIÙ CARI
Milano
93.687
Roma
78.573
Napoli
69.316
I MENO CARI
Bari
49.348
Cagliari
58.159
Bologna
60.138
Trieste 43.626*
I PIÙ CARI
Milano
75.647
Roma
67.600
Torino
56.972
I MENO CARI
Bari
35.799
Cagliari
44.283
Bologna
50.209
Trieste 33.191*
I PIÙ ALTI
Genova
43%
Bologna
42,2%
Palermo
41,4%
I MENO ALTI
Milano
19%
Verona
20,9%
Roma
22,7%
COSTO MEDIO DI UN
ORCHESTRALE IN EURO
COSTO MEDIO DI UN
CORISTA IN EURO
INCIDENZA DEI COSTI ARTISTICI FISSI
SULLA PRODUZIONE
si riscontra una certa differenza fra stipendi minimi e
massimi, e la distanza aumenta ancora se il confronto è
fra le retribuzioni dei vari teatri (che hanno, ricordiamolo,
bilanci e contributi statali molto diversi). Fra i livelli gerar-
chichi massimi si passa dai 99.552 euro della Scala e dagli
85.716 di Firenze ai 39.032 di Genova e ai 32.000 di Bari.
Fra i minimi (ricordiamo che si parla di medie di stipendi
lordi annuali) sempre in testa la Scala seguita da Firenze
e ancora in coda Genova e Bari. È normale che a Milano
gli orchestrali siano meglio pagati che altrove, ma la dif-
ferenza è davvero notevole: il doppio rispetto a Venezia, il
triplo rispetto a Bari. Non è il caso quindi di generalizzare
quando si parla di retribuzioni dei musicisti.
Quanto lavorano
Il contratto prevede per i professori d’orchestra 28 ore
di lavoro settimanale (che diventano 30 a Torino e 33 a
Milano in virtù di accordi aziendali) per un massimo di
11 prestazioni settimanali e 6 ore giornaliere. Per presta-
zioni, mai più di due al giorno, si intendono le prove e
le recite. Si riposa il lunedì, il sabato e la domenica sono
giorni come tutti gli altri. È ovvio che il lavoro di un musi-
cista non è in alcun modo equiparabile a quello, poniamo,
di un impiegato o di un operaio: non si può suonare uno
strumento per otto ore di seguito e poi l’impegno non si
esaurisce davanti al leggìo per le prove e gli spettacoli,
ma comporta l’esercizio quotidiano di studio per arrivare
in orchestra con la preparazione richiesta. In un teatro è
la programmazione a determinare il lavoro dei musicisti.
Se c’è in cartellone un’opera di Wagner o Richard Strauss
l’organico è al completo, se c’è un’opera di Mozart l’or-
chestra è ridotta e la metà dei musicisti non suona. An-
cora: se ci sono soltanto prove di regia o pause fra una
produzione e l’altra, di nuovo i professori possono trovarsi
nella condizione di non lavorare. Anche da questo dipen-
de probabilmente la grande differenza fra una fondazione
e l’altra a proposito dei giorni di effettive presenze al lavo-
ro. Partiamo sempre dal contratto: tolti riposi settimanali,
festività speciali e ferie restano 265/270 giorni lavorativi.
1,2,3,4,5 7,8,9,10,11,12,13,14,15,16,...17
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